19/02/14

Angelo Pini, MA00002



In narcisi mi va a genio lo specchio
che esalta il ritratto senza seguire
le correnti non toccherò più la faccia
non ho ne talento e gesto per fotografare
le sembianze somiglio a qualcosa
che i nemici odiano e gli amici criticano
per farmi sentire un mestesso inaccettabile
 
Sposto in centro la testa spostare il pensiero
dentro i confini ballando verso il globo
mantengo un piede nella radice,
traversando i nemici come maestro d'ascia
lavoro sporgenze curvando i pungiglioni
verso lacrime di miele,
per farsi amici bastardi col corpo da montone
e impulsi disattenti,
senza frammenti amici custodisco serenità
al freddo di casa ma è la testa che marcia ariete
per farsi male coi parenti serpenti
il mio destino di vipera intelligente
difendo termico il sangue dalle sanguisughe
davanti a me veleno dentro sillabe di autodifesa
è rimasta la moneta dubbia del bene